Pagina:Leopardi - Puerili e abbozzi vari, Laterza, 1924.djvu/239

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Ili - TELESILLA Non parmi ver ch’io l'abbia unqua da senno pensato e detto. O Telesilla, questi disegni son follie; poniam da canto ogni pensier di questi fatti : ad altro volgiam il favellar. TELESILLA Tu ben ragioni. Io sento al petto rallargar, la chiusa, e la foga del cor s’allenta: io provo alquanto di conforto. GIRONE (assiso) Io vo’ che ’1 dove e ’1 perché tu mi narri e ’1 quando accesa di me ti fosti. TELESILLA Il giorno ch’io ti vidi nel castel de le Suore al torniamento, e fèsti prove si stupende, e a tanti perigli ti gittasti. Allor mi prese di te gran maraviglia, e di coraggio e di valor si grande, e un’infinita pietà di que’ travagli e di que’ rischi, a’ quali avrei voluto essere io stessa con te; né mai, vivendo, altra si dolce tenerezza sentii come quel giorno, massimamente allor che insanguinato d’un gran colpo ti vidi il braccio manco. E la sera, di poi che ritornasti vittorioso, e che di farti onore ognun si dava affanno, io rimirando ti stetti, con vivissimo desio di parlarti e lodarti, e narrar quanta di te misericordia e maraviglia