Pagina:Lettera ai Signori Corbellini, De Welz, A. G. e Compagni.djvu/2

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Dall’esame rimasi convinto che se si stava a quei Capitoli, la base delle operazioni era incerta e ristretta, e l’interesse degli azionisti non era ben tutelato. Proposi che con una Inchiesta Commerciale, come altrove è costume, si cercasse di afferrare tutto il secreto della disapprovazione mercantile per mettervi riparo in tempo.

Anche limitata a questo la mia fatica poteva riuscire utile al Monte-Sete. Ma perchè l’aderire a chi ne condannava l’ordinamento, poteva sembrar segno di privata ostilità, della quale non aveva ragione alcuna: così qua e là, benchè fuori dell’assunto mio, sparsi varj consigli ad ampliazione appunto e ad emenda di qualche parte dei Capitoli Fondamentali; chè del resto tracciarne una piena Riforma era troppo arduo cimento. Registro qui appiedi i principali tra quei consigli, perchè abbiate a convenire con me che avete torto di non avermene tenuto buon conto. Eccoli adunque:

1. Redimere coi frutti posti in riserva le azioni del Monte stesso (V. § 26 delle Ricerche).

2. Anteporre lo sconto all’impego in carte publiche (§ 26).

3. Sistemare le vendite in modo di non soppiantare i negozianti (28).

4. Astenersi affatto dal fare qualsiasi spedizione (29).

5. Moderar la proposta tassa del 2 per 100 sulle vendite (29).

6. Appoggiare progressivamente sulle riserve giacenti una parte dell’assicurazione contro gli incendj ed altri rischi (31).

7. Rendere nominali le azioni anonime sì per viste amministrative che per tenere lontano le falsificazioni (33).

8. Portare ad un interesse maggiore del 4 le sovvenzioni e gli sconti (42).

9.Riconciliarsi i banchieri, arbitri del corso delle cedole (42, 43, 50).

10. Aggregare al Monte Sete la stagionatura, anche per coprire colla varietà dei movimenti il pegno (43).

11. Studiare di conformarsi in varj punti alla Cassa La-