Pagina:Lettera sopra una medaglia nuovamente scoperta di Carino imperatore.djvu/5

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tuta da ogni prova di fatto, che dall'Istorie trar si potesse o dalle Inscrizioni, siccome ancora da ogni altro monumento, abbiano con più salde e dotte osservazioni fondate le loro congetture; e primieramente l’Occone1 attribuisce quella Principessa all’Imperatore Maxenzio, e l'Angeloni2 in tutto lo seguita, affermando similmente, che Marco Aurelio Romulo fosse di lei figlio. Il Tristano3 più sincero, e ragionevole de due nominati, pone Magnia Urbica accanto all’Imperator Maxenzio come essi, e protestasi non aver in ciò fare sicurezza alcuna, ma che così opina mosso unicamente dalla fabbrica delle medaglie, e dal gusto dell’Iscrizioni di esse convenienti più tosto a simile età, che a quella di Magnenzio, e Decenzio, come sognato hanno altri antiquarj, e da essi onninamente l’esclude. Il Patino4 fa Magnia Urbica moglie di Maxenzio, e figlia di Galerio Maximiano, e per la ragione dell’Epigrafe VENUS·GENITRIX che trovasi in una medaglia di quella Imperatrice, rigetta l’opinione che ella potesse appartenere a Magnenzio a di cui tempi, e Religione simil profana iscrizione non converrebbe5. Il Mezzabarba illustrator dell’Occone, molto più riservato pone questa Principessa dopo Maxenzio dichiarandosi non far questo per altre ragioni, che per seguitare la più riconta opinione. Il Sig. di Genevrier dotto Medico, ed Antiquario Francese, mio antico amico, in una singolar Dissertszione6, sopra questo soggetto esaminate l’opinioni da noi di sopra enunciate, e dipoi refutate, fu di parere osservato l’artifizio della medaglia di quella Imperatrice, e


le
  1. Pag. 343.
  2. Hist. Aug. p. 197.
  3. Commentaires Historiques pag. 462
  4. Impp. Romm. Num. p. 457.
  5. Impp. Romm. Num. p. 451.
  6. Dissertation sur Magnia Urbica Paris. 1704.