Pagina:Lettere (Andreini).djvu/63

Da Wikisource.

LETTERE

pacienza sopportano poi la maggior parte de i difetti insopportabili de i mariti? I Maschi non son così tosto usciti fuor della disciplina de’ Precettori, che vogliono esser compagni del Padre, poi fratelli, e poi assolutamente padroni. Oh quanti ci sono, che bramando maschi, & ottenendogli, bramano, & ottengono o la morte, o la ruina loro. Il nascimento d’Edippo fu cagion della morte violenta di Laio suo padre, poich’egli di sua mano l’uccise. Quando nacque Paride, nacque l’incendio di Troia, & Hecuba mentre di lui havea grave il seno, sognò di partorir (come sapete) una fiamma grandissima. Sono infiniti gli essempi, ch’io lascio, per non esser prolissa; basta, che le femine, o tutte, o per lo più, apportano contento, & honore alle famiglie. Non vi pare, che si potessero chiamar fortunati appieno que’ padri, da i quali nacquero le sempre famose Corinna, Saffo, Erinna, Aspasia, Diotima, Prasilla Amaltea, Manto, Areta, Carmenta, e tant’altre, che di sapere non sol’agguagliarono; ma superarono gli huomini? Non furono avventuratissimi quelli, del cui ceppo uscirono le valorose Camilla, Hippolita, Zenobia, Hipsicratea, Tomiri, Tiburna, & altre infinite? Non chiameremo noi felicissimi quelli, per cui vennero al Mondo le castissime Penelope, Lucretia, Artemisia, & altre, che sono innumerabili? certo sì. Hor che sapete voi, che non voglia farvi gratia il Cielo, che questa vostra figlia sia un’altra Saffo di sapere, overo una Tomiri di valore, o una Penelope di castità, e potrebbe an-


ch’essere,