Pagina:Lettere (Andreini).djvu/89

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LETTERE

che questi, e quegli la vedrà come voi, e se ne compiacerà, che ’l bello piace à tutti, & una cosa, ch’à molti piaccia difficilmente si può guardare; onde non vi mancheranno pensieri, che interromperanno i vostri sonni. Se voi la pigliate brutta, segnatevi. Il mangiar, e ’l bere non vi piacerà mai, la casa vi parerà una prigione, le feste v’attristeranno, il giorno vi parerà un’anno, la notte una età, tutte le cose vi saran dispiacevoli; e se una moglie bella vien à fastidio in otto giorni, pensate quel, che doverà fare una brutta. Che dirò poi della noiosa cura dei figli, frutti delle misere nozze? qual fatica non si dura in allevargli? qua’ denari non si spendono in fargli ammaestrare? qual dolor non si sente, e qual passione non si sopporta nelle loro infermità? e poi allevati, e cresciuti, che sono, i Padri non hanno i maggior nemici; poiche, oltre al non voler loro ubbidire, hanno anche ardimento di star con essi (come si suol dire) à tù per tù. Vogliono far à lor modo, rubbano in casa, desiderano la morte a i Padri, e ve n’hà havuti di quelli ancor tant’empi, che di propria mano l’hanno commessa. Che dirò dello sfoggiar della moglie? è pur vero, che vendendo il marito i campi, e comperando ella vesti, è cagione, che la casa vada in ruina. Vuol donzelle, vuol donne da governo, vuol paggi, staffieri, gioie, carozze, che sò io. Vuol in somma più di quel, che vuole, perch’essendo animale invidiosissimo, se vede alcuna, che sia meglio in ordine di lei (e forse, che non pongono mente ad ogni minutia queste Donne) subito con mil-


le fin-