Pagina:Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu/420

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il cervino 413

esalta in questa sublime speranza..... Ma un solo, altissimo, monte Rosa non esiste; esso ha sette punte, questo monte Rosa: e ognuna di queste punte ha una altezza diversa e un nome diverso: e chi è salito sovra una, non ha fatto nulla, e il suo animo è profondamente insoddisfatto, e incontrandosi con qualcun altro che ha conquistato una cima più importante, il suo amor proprio è umiliato. Un accanito alpinista inglese pensò di salire sopra ognuna di esse: la Signal Kuppe, la Vincent-Pyramide, il Lyskamm, la Dufourspitze, e via dicendo. Compì la pruova, l’ostinatissimo inglese. Lo incontrarono, al ritorno, con gli occhi malati malgrado gli occhiali azzurri, con la faccia piena di pustole, perchè l’aria del ghiacciaio taglia prima la pelle e poi talvolta copre di foruncoli il volto. Gli domandarono la sua impressione complessiva e definitiva. E questo inglese rispose, seriamente, a Giuseppe Giacosa: la mia impressione è che il miglior punto per vedere il Monte Rosa, è la guglia del Duomo di Milano. Oh vanità dell’alpinismo, oh chimera, oh chimera....!


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