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138 CAPITOLO VI - § 41

Noi, perciò. studieremo specialmente il caso : metodi e risultati sono però generali.

Intorno00 di un punto di ascissa a ed ordinata b' si dice il quadrato lungo dei punti (), per cui dove \sigma</math> è una qualsiasi costante positiva.

Le definizioni di limite, di funzione continua, date nei paragrafi 32, 33, 35, 36, e i teoremi relativi si estendono quasi parola per parola al caso attuale.

Basta soltanto parlare di area piana connessa (area rettangolare, circolare, ellittica, ecc.) invece che di intervallo.

Noteremo che, se z è una funzione delle variabili in un'area piana S, allora se poniamo dove è una costante, la diventa una funzione della sola variabile , che esiste per tutti e olo i valori di , tali che i punti della retta appartenga ad S1; un fatto perfettamente analogo si presenta se si pone ( cost.).

Ciò si suol esprimere dicendo che la se si considera la oppure la come costante, diventa una funzione della sola , o della sola .

Per le funzioni continue di due o più variabili si possono pure estendere i teoremi dell'ultimo § 40.

Si può da ciò dedurre una dim. del teor. di Gauss già anuncaito al § 14, α. Cominciamo a dimostrare che ogni equazione algebrica ammette almeno una radice. Posto , il modulo è una funzione continua di ed . Di più notiamo che

.


Potremo evidentemente scegliere una costante così grande che

α) cioè che il punto sia interno al cerchio C di equazione .

β) per sia .

γ) Per sia .

Dunque, se , cioè se z è esterno a C, è .

Per il teor. di Weierstrass esiste dentr, o sulla periferia di C 2 almeno un punto , ove è minimo, cioè assume un valore , che non è superiore al valore di in ogni altro punto interno a C o posto sulla periferia di C cosicchè in particolare non potrà superare , quando z è fori di C . Perciò è il minimo di tutti i possibili valori che assume , perchè altrimenti (§ 9, pag. 34-35) esisterebbe un valore di z tale che ivi ha un valore minore di .

  1. Naturalmente se la retta non avesse punti comuni con S, non avrebbe senso parlare dela funzione .
  2. Perchè la regione intera a C è finita; il teor. cit. non vale per regioni illimitate.