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equazioni differenziali 389

Così, in generale, si può dimostrare che, se è radice multipla d'ordine ,

sono tutti integrali particolari dell'equazione.

Riassumento: ogni radice d'ordine dà luogo a integrali particolari, che, insieme con gli altri integrali derivanti dalle altre radici, sia multiple, sia semplici, costituiscono integrali particolari dell'equazione.

Di più si potrebbe far vedere che gli integrali così ottenuti hanno il Wronskiano non nullo: con le loro combinazioni lineari si ottengono quindi tutti e soli gli integrali dell'equazione1.

) Dobbiamo finalmente considerare il caso che le radici dell'equazione caratteristica non siano tutte reali.

Se ci limitassimo a considerare funzioni reali, la soluzione , dove è una radice complessa dell'equazione caratteristica, non avrebbe per noi alcun significato.

Ma se teniamo conto anche di funzioni complesse, potremo dimostrare che è ancora un integrale (complesso) della nostra equazione. Infatti tutti i nostri ragionamenti hanno usato soltanto delle regole del calcolo algebrico, delle regole di derivazione di una somma, di un prodotto, e dell'esponenziale ( cost.), che continuano a valere (cfr. §§ 55-60 e particolarmente pag. 188) anche nel campo delle funzioni complesse della .

Cosicchè, anche nel caso di radici complesse dell'equazione caratteristica (2) vale il teorema: Se sono le radici tutte distinte di (2), la più generale funzione (complessa) che soddisfi alla (1) è dove le sono costanti arbitrarie (complesse). Se invece vi sono radici multiple, e, per es., è radice di ordine , si devvono assumere a integrali particolari corrispondenti

.

  1. Riferiamoci all'ultima nota a piè di pagina, in cui si sono supposte due sole radici uguali . Alle soluzioni si sono (se ) sostituite le . Il Wronskiano delle nuove soluzioni è uguale al quoziente ottenuto dividendo per il Wronskiano delle soluzioni iniziali. Questo valeva il prodotto di per il prodotto delle differenze a due a due ; esso perciò, divido per , ha un quoziente, che per tende a un limite diverso sa zero. Questo limite è il Wronskiano delle , ecc. c.d.d. Dimostrazione analoga vale nel caso generale.