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Pagina:Libro di sentenze, a cura di Giuseppe Manuzzi, Firenze, Tipografia del Vocabolario, 1863.djvu/34

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Sia la tua vita di poco mangiare, e lo tuo palato sia mosso per fame, e non per sapore.

Tu troverai più leggiermente fortuna, che tu non la dimanderai.

Gli sudditi odiano coloro cui temono.

Coloro che sono montati a quello che non isperavano, covano spesso malvage speranze.

Lo folle non ha mestiere di neuna cosa, ché non ne sa neuna usare.

Non è bene di vivere, ma di bene vivere.

Non è tuo quello che fortuna ti dà.

Quello disidera, e in quello addirizza lo tuo pensiero, che tu sia appagato di te.

Tutte le terre sono lo paese del valente uomo, si come lo mare a’ pesci.

Non è cosa che faccia tanto bene, come poco parlare.

Chi non pensa le cose passate, ha la sua vita perduta.

Ne' savi uomini ène l'onestà.

Nel tempo che piace a vivere, è buono morire.

Grave cosa è, non essere corrotto per la moltitudine delle ricchezze.

Non dimandare la cagione di tutte le cose.

L’uomo è vile cosa e dispregiabile, se egli non si leva sopra l'umane cose.

Gli malvagi ornamenti di fuori sono messaggi di mali pensieri.

Non ti maravigliare delle altrui cose.

Se tu vuoi sottomettere a te tutte le cose, sottometti innanzi te medesimo alla ragione.

Niuno puote avere niuno buono verace; s’egli medesimo non è bene innanzi.

Niuna casa è troppo piccola che riceve assai amici.

Niuna cosa è più atta né più onesta che dispregiare pecunia.