Pagina:Lippi - Fu il fuoco, o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano, Napoli, Sangiacomo, 1816.djvu/35

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un singolare ornamento della tesoreria Regia, provegnente dalle ruine d'Ercolano, cioè un pane rotondo, il di cui diametro è di circa nove pollici, e l'altezza di quattro, conservato per opera del Vesuvio, e talmente annerito, come se fossa un carbone». Similmente egli traduce il testo di Dione nella seguente maniera1: «Inoltre un'indicibile quantità di cenere coprì da tutti i lati le due città Ercolano e Pompei, nel mentre il Popolo di quella sedea nel teatro».

Il signor Gesner professore nell'Accademia di Gottinga, ci parla in questi termini2: «Da qualche

  1. Praeterea ineffabilis copia cineris ambas urbes Herculanum et Pompeios, populo illius sedente in teatro undique obruit.
  2. Plausus orbis literati...