Pagina:Lippi - Fu il fuoco, o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano, Napoli, Sangiacomo, 1816.djvu/74

Da Wikisource.

riempimento così regolare del teatro in un cosi breve tempo, e dalla stessa cagione, della quale gli effetti sono tanto diversi? Come si può dire esser uscite le lumache terrestri dal Vesuvio, senza essere calcinate? E poi come sarebbero queste andate nel volcano? Uopo è, dunque, ammettere il sotterramento d'Ercolano per via umida, ossia per opera di reiterate, e consecutive alluvioni, che han a poco a poco, e successivamente ingrossato il masso, dal quale lo vediamo oggi coperto.

Non è stato finora, che ne' sotterranei d'Ercolano, che raccogliendo i fatti geologici, relativi al masso, che cuopre questa città distrutta, già riferiti, ho fatto rilevare la sua genesi per opera delle reiterate e successive alluvioni, dalle quali ha preso origine l'incremento del masso medesimo, come ancora la diversa natura degli strati pietrosi e terrosi, ne' quali giaccion oggi seppelliti gli avanzi di quella tanto rinomata città.

Usciamo ora fuora da quegli antri oscuri e da quei laberinti, trasferiamoci al giorno, esaminiamo l'aspetto esterno e la struttura de' monti, e del suolo delle vicinanze d'Ercolano, e vediamo se nuove osservazioni geologiche, ch'andremo a fare in luoghi molto distanti dal teatro sepolto, debbano confermare, o distruggere la mia opinione.

Sì: io dicea a me stesso (ogni qualvolta mi ritrovava negli scavamenti d'Ercolano, e che non avea ancora geologicamente esaminato il suo circondario) se questo luogo è stato inondato dalle acque; se il masso, che cuopre il teatro è composto da strati; e se quesii strati sono stati formati da alluvioni, che