Pagina:Lippi - Fu il fuoco, o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano, Napoli, Sangiacomo, 1816.djvu/83

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Pompei e d'Ercolano; passiamo altrove, per conoscere gli effetti delle alluvioni; e cerchiamo di rilevare il sotterramento di tanti altri monumenti antichi per opera delle acque, onde accostumarci a riguardare quello delle due antiche città, come un prodotto dell'istessa cagione.

Sarebbe non finirla mai, se volessi riferire tanti esempi di sotterramenti, fatti dalle alluvioni in tanti luoghi di Europa. Roma, principalmente, ch'è il paese classico de' monumenti antichi, offre da per tutto questi esempj, ed ognuno sà quanti stupendi pezzi di architettura sono stati in varj tempi disotterrati dai terreni di alluvione in quella famosa città, i quali han mirabilmente occupato gli antiquarj, e gli altri scrittori. Mi restringo, quindi, ad accennare qualche cosa più rimarchevole del nostro paese, osservando potersi stabilire per principio, che il fato di quasi tutt'i monumenti antichi è quello, di dover restare, finalmente, seppelliti dalle acque. E di fatti non si parla d'altro giornalmente, che di scavamenti di edificj antichi, e di rimasugli rovinati disotterrati in tutt'i paesi del mondo. Ho fatto rilevare in altri miei scritti, che il famoso anfiteatro Campano si ritrova in parte sotterrato dalle terre e pietre, strascinate nella pianura di S. Maria di Capua dalle acque, e staccate dagli Appennini vicini. Di fatti la campagna di S. Maria si eleva giornalmente e si è elevata, per lo passato, insensibilmente in modo, ch'è arrivata vicino all'architrave delle porte del teatro, le quali sono già più della metà sotterrate. Si veggon ancora oggi gli scavamenti, fatti fare anni in dietro dal governo alla