Pagina:Lippi - Fu il fuoco, o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano, Napoli, Sangiacomo, 1816.djvu/99

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abbiam osservato in Pompei; l’impressione, cioè, delle mammelle d’una donna in quest’ultima città, e d’un viso umano in quella, provano concordemente la dimora fatta dalle acque nelle due città. XIV. Perché si trovano nel teatro d’Ercolano delle materie leggieri, che occupano le parti le più basse del sotterramento, nel mentre sostanze più pesanti stanno al disopra, siccome sono state da me descritte. Ciò prova che le alluvioni accaddero successivamente, ed in epoche diverse; poiché altrimenti le materie le più pesanti dovrebbero ritrovarsi adesso nelle parti le più basse del sotterramento suddetto. Per la stessa ragione le materie degli strati, che formano la montagna, al disotto della quale si ritrova seppellito Ercolano, non son affatto venute per aria dal Vesuvio sopra della città, siccome si potrebbe supporre per fare l’apologia della storia, la quale, nulladimeno, parla di ceneri volcaniche, e non già di nove materie differenti, disposte a strati l’uno sopra dell’altro, al disotto de’ quali la città suddetta si ritrova sotterrata. Nella supposizione d’una tal pioggia, oltre che le materie le più pesanti dovrebbero ora ritrovarsi nelle parti le più basse del sotterramento; dovremmo, da un’altra parte, ritrovare tutte queste materie mischiate alla rinfusa insieme. Nulladimeno le materie s’incontrano geognosticamente e chimicamente separate le une dalle altre, siccome ho fatto rilevare esse si ritrovano le une sopra delle altre con una regolarità uniforme; ed infine tali materie si veggon aver presa una posizione più o mero orizzontale ciò che fa vedere essersi tutte precipitate dalle acque