Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/108

Da Wikisource.
64 malmantile racquistato

44.
Il re si rallegrò con Florïano:
Sceso di sedia poi colla figliuola,
Gli fece allor allor toccar la mano1,
Come nel bando avea data parola;
Ond’ogni altro ne fu mandato sano2:
Ed ei nelle dolcezze infino a gola,
Ben pasciuto, servito e ringraziato,
Rimase quivi a godere il papato.
45.
Tre dì suonaro a festa le campane:
Ed altrettanti si bandì il lavoro:
E il suocero, che meglio era del pane,
Un uom discreto ed una coppa d’oro,
Faceva con gli sposi a Scaldamane,
Talora a Mona Luna, e Guancial d’oro3:
E fece a’ Paggi recitare a mente
Rosana4, e la regina d’Orïente.
46.
L’andare, il giorno, in piazza a’ Burattini
Ed agli Zanni, furon le lor gite;
Ogni sera facevansi festini
Di giuoco, e di ballar veglie bandite:
E chi non era in gambe nè in quattrini
Da trinciarle5 e da fare ite e venite6,
Dicea novelle, o stavale a ascoltare,
O facea al Mazzolino7 o alla Comare8.

  1. St. 44 Toccar la mano. Impalmare. (Nota transclusa da pagina 127)
  2. Mandato sano. Dal lat.: Vale: Sta sano. Quindi mandar sano, cioè dire addio, licenziare, escludere. (Nota transclusa da pagina 127)
  3. St. 45 Scaldamane... Mona Luna...Guancial d'oro o Guancialin d’oro. Son tre giuochi fanciulleschi, il primo dei quali è noto a tutti. Il secondo si fa scegliendo a sorte un fanciullo della brigata a cui si ordina di allontanarsi un tratto. Intanto la brìgata sceglie uno a cui si dà il nome di Mona Luna. Allora si chiama il fanciullo allontanato, e questi va a domandare un consiglio a qual dei bambini suppone esser Mona Luna. S’ei non s’appone, paga il premio o pegno, e s’allontana ancora, finchè si crei nuova Mona Luna: e ciò può farsi per quattro volte, dopo di che il perditore di quattro premi si riunisce alla brigata; e un altro, scelto dalla sorte, è mandato. Se invece quel primo s’appone una od altra volta, Mona Luna perde il premio, ed è mandato egli. La restituzione de’ premi fornisce poi materia ad altro giuoco che è delle penitenze. Il Guancialin d’oro differisce dalla Mona Luna in questo, che un fanciullo inginocchiato (forse sopra un guanciale), e ad occhi chiusi, deve indovinare chi è che da tergo gli dà una percossa. Il noto Prophetiza quis te percussit del Vangelo ci mostra che questo o simil giuoco è antichissimo. (Nota transclusa da pagina 127)
  4. ecc. Sono due Leggende o Rappresentazioni notissime, dice il Minucci; e il Biscioni aggiunge: Rosana si trova stampata sotto questo titolo: La Rappresentazione, e Festa di Rosana. Firenze, appresso Zanobi Bisticci alla Piazza di Sant’Apolinari l’anno 1601, in 4°, p. 30. Senza nome d’autore. La Regina d’Oriente è un poemetto diviso in 4 cantari, che pare scritto da Antonia Pulci, la quale visse di là dalla metà del 400. (Nota transclusa da pagina 128)
  5. St. 46 Trinciarle. Far capriole e salti. (Nota transclusa da pagina 128)
  6. Ite e venite del danaro al giuoco. (Nota transclusa da pagina 128)
  7. Al Mazzolino. Di una brigata uno si fa Giardiniere, e questi compone un mazzolino, dando a ciascuno dei compagni il nome di un fiore. Il giardiniere dice: Questo mazzo non sta bene per causa (poniamo) della Viola. Se la Viola non risponde subito: Dalla Viola non viene, ma sibbene (per esempio) dal Giglio; o se gli vien nominato un fiore che non è nel mazzolino, paga il pegno. (Nota transclusa da pagina 128)
  8. Alla comare. Una fanciulla fa la puerpera, e le altre le vanno intorno facendolo visite, cerimonie e regali. Se invece d’una puerpera si finge una sposa, il giuoco si chiama Fare alle zie. (Nota transclusa da pagina 128)