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secondo cantare 73

71.
M’immagino così; perch’io non v’ero:
Tu sai com’ella andò, che fosti in caso:
So ben che mi dirai che non fu vero;
Ma la bugia ti corre su pel naso.
Or basta: tu ritorni sano e intero,
(Chè a pezzi tu dovevi esser rimaso)
Per la Dio grazia, e sua particolare,
Perchè te l’ha voluta risparmiare.
72.
Dunque, s’ei fa così, gli è necessario
Ch’ei non sia là quel furbo che un lo tiene;
Anzi tutto il rovescio ed il contrario,
Mentre egli tratta i forestier sì bene.
Ed io, che già l’avea sul calendario1,
Gli voglio, in quanto a me, tutto il mio bene,
Perch’ei non t’ingoiò; sebben da un lato
Ti stava bene, avendolo cercato.
73.
Così nel mezzo a tutta la pancaccia2,
Ch’è quivi corsa e forma un giro tondo,
La sua caponeria gli butta in faccia,
E quel ch’ei ne cavò po’ poi in quel fondo:
Giacchè, diceva, coll’andare a caccia
A dispetto di tutto quanto il mondo,
Cavasti, senza fare alcun guadagno3,
Due occhi a te, per trarne uno al compagno.

  1. St. 72 L'avea sul calendario. Lo aveva a noia. Forse Kalendarium, Libro di cambi, che presso gli antichi erano dodici per cento in capo all’anno: e se ne pagava uno alle calende di ciascun mese: e per chi pativa cambi era libro odioso. (Salvini.) (Nota transclusa da pagina 132)
  2. St. 73 Pancaccia. La panca ove s’adunan brigate a passare il tempo novellando, e la brigata stessa dei pancaccieri, o pancacciai. (Nota transclusa da pagina 132)
  3. Cavasti ecc. Facesti a te molto male, e pochissimo al nemico. (Nota transclusa da pagina 132)