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76 malmantile racquistato

80.
Amadigi dipoi fece pulito1;
Perchè, trovato avendo il suo fratello
Con una barba lunga da romito
E più lordo e più unto d’un panello2,
Lavatolo e rimessogli il vestito,
Ch’era ancor quivi tutto in un fardello,
Lo ricondusse a Campi, ove la moglie,
Di lui già pregna, appunto avea le doglie.
81.
Corse la levatrice, ed in effetto
Fra mille oimè, se’ soldi3, e doglien’ora,
Partorìgli una bella piscialletto,
Che fusti tu, poi detta Celidora:
E maritata al re, come s’è detto,
Di Malmantil, del qual tu sei signora:
Ne sei, e ne sarai, io lo raffibbio4;
Sebben non puoi per or dir come il nibbio5.
82.
Ma presto come lui, potrai dir mio.
Or senti pur: basito Perïone,
Anco Amadigi subito tuo zio
Venne a tôr donna, e n’ebbe un bel garzone,
Che Baldo fu chiamato: e quel son io,
Che poi cresciuto detto son Baldone.
Or eccoti dal primo al terzo grado
Narrato tutto il nostro parentado.

  1. St. 80 Fece pulito. Fece il negozio aggiustatamente, e come andava fatto. (Nota transclusa da pagina 133)
  2. Panello. Viluppo di cenci intriso nell’olio e in altre materie bituminose per arderlo poi. (Nota transclusa da pagina 133)
  3. St. 81 Se' soldi. Questo sei soldi propriamente qui non significa nulla, ma vi è messo per poter poi dire dogliene (glie ne do) cioè doglie; ed è una di quelle omofonie che s’odono per celia in bocca al popolo, come mattematico per matto, e simili. (Nota transclusa da pagina 133)
  4. Raffibbio.Ripeto. (Nota transclusa da pagina 133)
  5. Nibbio. La voce di questo uccel di preda è Mio mio. (Nota transclusa da pagina 133)