Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/314

Da Wikisource.
270 malmantile racquistato

83.
Lo troverò bensì, perch’io vo’ ire
Qua intorno per veder s’io lo rintraccio.
Così corre alla porta per uscire,
Ma ei non può farlo perch’e’ v’è il chiavaccio.
Lo squote e sbatte per voler aprire,
Ed or v’attacca l’uno or l’altro braccio.
Noiato alfine vanne e corre ad alto,
E da’ balconi in strada fa un salto.
84.
Ma perchè ei vede quivi le pedate
Volte al giardino e poi verso la via,
Che Brunetto e quegli altri avean lasciate
Quando v’entraro e quando andaron via,
Insospettito lascia andare il frate
Ed entra nel giardino, e a quella via
Scorge quel suo cocomero diviso,
Ch’è stato1 il fargli un fregio sopr’al viso.
85.
Poichè levata gli han quella figliuola
Che in esso, com’io ho detto, si trovava,
Per la stizza non può formar parola;
Si sgraffia, batte i denti e fa la bava;
E spalancando poi tanto di gola,
Urla, bestemmia il ciel, minaccia e brava,
Dicendo: o Macometto e tu comporti
Che si facciano al mondo questi torti?

  1. St. 84. Che è stato ecc. La qual cosa è stata il maggiore sfregio che a Magorto potesse farsi. (Nota transclusa da pagina 328)