Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/336

Da Wikisource.
292 malmantile racquistato


17.
’N un dormitorio grande, ma diverso1,
Ove ciascuna in proprio ha la sua cella,
Che sta, com’io dirò, per questo verso,
Se non erra Turpin che ne favella,
Una stanga a mezz’aria evvi a traverso,
Dov’ella tien le calze e la gonnella,
Il penzol2 delle sorbe e del trebbiano3,
E quel che più le par di mano in mano.
18.
Più giù da banda un tavolin si vede
Che su i trespoli fa la ninna nanna,
E fa spalliera al muro, ove si vede
Una stoia di giunchi e sottil canna.
Evvi una madia zoppa da un piede,
E il filatoio colla sua ciscranna4;
Non v’è letti, se non un per migliaio
Chè tutte quante dormono al pagliaio.
19.
Paride guarda e par che gliene goda;
Chè la gente alla buona e positiva
Sempre gli piacque, e la commenda e loda.
In questo mentre a un’altra porta arriva,
E nel sentir un certo odor di broda
Che tutto lo conforta e lo ravviva,
Entra di punta, perchè s’indovina
Che quella sia senz’altro la cucina.

  1. St. 17. Diverso. Strano. (Nota transclusa da pagina 357)
  2. Penzolo. Qui, Mazzo pendente. (Nota transclusa da pagina 357)
  3. Trebbiano. Qui intende l’uva così detta. (Nota transclusa da pagina 357)
  4. St. 18. Ciscranna. Specie di seggiola. (Nota transclusa da pagina 358)