Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/337

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ottavo cantare 293

20.
Dal che sentitosi allegare i denti1
Si pensa che vi sien grand’apparecchi;
Ma trova in ozio tutti gli strumenti
E i piatti ripuliti come specchi:
Teglie e padelle, inutili ornamenti
Star appiccate al muro per gli orecchi;
Ed anche son per starvi più d’un poco,
Perchè il gatto a dormir vede in sul fuoco.
21.
Ond’egli offeso molto se ne tiene,
Ch’una mentita per la gola tocca;
Ma quelle che s’avveggon molto bene
Ch’egli ha l’arme di Siena2 impressa in bocca,
Gli accennan ch’ei vedrà3 se il corpo tiene;
Ed ei ghignando allor più non balocca,
E con esse ne va di compagnia
Per ultimo a veder la galleria.
22.
Di maiolica nobil di Faenza
Ivi le soglie sono e i frontespizi;
Quivi son quadri di gran conseguenza
Di principi ritratti e di patrizi,
Originali fatti già in Fiorenza
Da quel4 che gli vendea sotto5 gli Ufizi;
Ed evvi dello stesso una sibilla,
Ed una bella cittadina in villa.

  1. St. 20. Allegare i denti. Qui, venir voglia di mangiare. (Nota transclusa da pagina 358)
  2. St. 21. L’arme di Siena. La lupa (fame). (Nota transclusa da pagina 358)
  3. Vedrà ecc. Sperimenterà ecc. Mangerà e beverà. Modo plebeo. (Nota transclusa da pagina 358)
  4. St. 22. Da quel. Un povero pittore da pochi soldi che forse fu contemporaneo del Poeta. (Nota transclusa da pagina 358)
  5. Sotto le logge degli ufizi di Firenze si vendono ancora robicciuole e merci a vil prezzo. (Nota transclusa da pagina 358)