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294 malmantile racquistato

23.
Di cartapesta mensole e sgabelli
Intorno intorno innalzan, sopra al piano
Statue eccellenti di quei Prassitelli1,
Ch’a i sassi danno il moto in Settignano2;
Cedano i Buonarruoti e i Donatelli
A quel basso rilievo di lor mano3,
Ch’a’ Padri Scalzi pur si vede ancora4
Sull’arco della porta per di fuora.
24.
Sicchè quest’opre che non hanno pari,
Quanto i suddetti quadri c’han del vago,
Non si posson pagar mai con danari,
Perchè son gioie che non hanno pago.
Uno scaffale v’è di libri vari,
Ch’eran la libreria di Simon Mago,
Ch’abbellita di storie e di romanzi,
Fu poi venduta lor dal Pocavanzi5.
25.
Evvi un tomo fra gli altri scritto a penna,
Ch’a me par bello e piace sine fine,
Ove si legge in carta di cotenna
Tradotte le libréttine6 in sestine;
E che Galeno e il medico Avicenna
In musica mettean le medicine;
Però, se il corpo sempre a chi le piglia
Gorgheggia e canta non è meraviglia.

  1. St. 23. Prassitelle. Prassítele, celebre scultore greco. (Nota transclusa da pagina 358)
  2. In Settignano, borgo vicino a Firenze, ove sono molti scarpellini che danno il moto a i sassi levandoli dalle vicine cave, per farne poi stipiti ecc. (Nota transclusa da pagina 358)
  3. Di lor mano. Lavorata daì Prassíteli di Settignano. (Nota transclusa da pagina 358)
  4. Si vede ancora. Questo brutto basso rilievo fin dal 1677 non si vede più sulla facciata di questa chiesa che comunemente è chiamata San Paolino. (Nota transclusa da pagina 358)
  5. St. 24. Il Pocavanzi fu povero libraio fiorentino che s’era ridotto a non vender quasi altro che leggende. (Nota transclusa da pagina 358)
  6. St. 25. Le libréttine. Libretto che insegna le figure e le prime regole dell’abbaco. (Nota transclusa da pagina 358)