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note all'ottavo cantare 319

Asso, fino a dieci, e nell’undecima è figurato un Fante, nella 12 un Cavallo, nella 13 una Regina, e nella 14 un Re: e tutte queste carte di semi, fuorchè i Re, si dicono cartacce. Le 40 si dicono Germini, o Tarocchi: e questa voce Tarocchi, vuole il Monosino che venga dal greco ἐτάροι, colla qual voce, dice egli coll’Alciato, denotantur sodales illi, qui cibi causa ad lusum conveniunt. Ma quella voce non so che sia; so bene che ἔταιροι e ἐταροί vuol dire sodales: e da questa voce diminuita all’usanza latina si può esser fatto hetaroculi, cioè compagnoni. Germini, forse da gemini, segno celeste, che fra’ Tarocchi col numero è il maggiore. In queste carte di Tarocchi sono effigiati diversi geroglifici e segni celesti: e ciascuna ha il suo numero, da uno fino a 35 e l’ultime cinque fino a 40 non hanno numero, ma si distingue dalla figura impressavi la loro maggioranza, che è in quest’ordine: stella, luna, sole, mondo, e trombe, che è la maggiore, e sarebbe il numero 40. L’allegoria è, che siccome le stelle son vinte di luce dalla luna, e la luna dal sole, così il mondo è maggiore del sole, e la fama, figurata colle trombe, vale più che il mondo; talmente che anche quando l’uomo n’è uscito, vive in esso per fama, quando ha fatte azioni gloriose. Il Petrarca similmente ne’ Trionfi fa come un giuoco; perchè Amore è superato dalla Castità, la Castità dalla Morte, la Morte dalla Fa-