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320 malmantile racquistato

ma, e la Fama dalla Divinità, la quale eternamente regna. Non è numerata né anche la carta 41 ma vi è impressa la figura d’un matto, e questa si confà con ogni carta, e con ogni numero, ed è superata da ogni carta, ma non muor mai, cioè non passa mai nel monte dell’avversario, il quale riceve in cambio del detto matto un’altra cartaccia da quello che dette il matto: e se alla fine del giuoco quello che dette il matto non ha mai preso carte all’avversario, conviene che gli dia il matto, non avendo altra carta da dare in sua vece; e questo è il caso nel quale si perde il matto. Di tali Tarocchi altri si chiamano nobili, perchè contano, cioè, chi gli ha in mano vince quei punti, che essi vagliono: altri ignobili perchè non contano. Nobili sono 1, 2, 3, 4 e 5, che la carta dell’Uno conta cinque, e l’altre quattro contano tre per ciascuna. Il numero 10, 13, 20, e 28, fino al 35 inclusive, contano cinque per ciascuna, e l’ultime cinque contano dieci per ciascuna, e si chiamano arie. Il matto conta cinque, ed ogni re conta cinque, e sono ancor essi fra le carte nobili. Il numero 29 non conta, se non quando è in verzicola, chè allora conta cinque, ed una volta meno delle compagne respettivamente. Delle dette carte nobili si formano le verzicole, che sono ordini e seguenze almeno di tre carte uguali, come tre re, o quattro re; o di tre carte andanti, come 1, 2, 3, 4 e 5, o composte,