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390 malmantile racquistato

20.
Allor Bieco non ha più sofferenza,
E giura che di questo il bacchillone1
Non andrà al prete per la penitenza,
Perch’ei vuol ch’e’ la faccia col bastone;
E i suoi, che di tal’arme han la licenza,
Gliene daran d’una santa ragìone.
Così guida i suoi ciechi ov’è il colosso,
Acciò gli caccin le mosche da dosso.
21.
Eglino tutti quivi fermi a tiro
Presso a Biancone, a un fischio co’ bastoni
Senza tramezzo alcun, senza respiro,
Ne diedero un carpiccio di quei buoni.
Ed egli con un piede alzato in giro
Fa lor sentir s’egli ha sodi i talloni;
E mentre questo passa e quel rientra,
Con quel pedino te gli chiappa e sventra.
22.
Quand’ecco il vecchio Paolino il cieco2,
Il qual fa più canzon che il Testi o ’l Ciampoli,
E, perch’egli è bizzarro, avendo seco
Condotti, com’ei suole, un par di trampoli,
Ov’è salito a petizion di Bieco,
Va col mantel ch’egli ha di cento scampoli
Tastando ov’è il gigante, e all’improvviso
Per dalle schiene gl’imbacucca il viso.

  1. St. 20. Bacchillone. Baloccone. (Nota transclusa da pagina 448)
  2. St. 22. Paolino il cieco. Compositore e venditore di canzonette. (Nota transclusa da pagina 448)