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note all'undecimo cantare 405


St. 27. Sorbi, Bastoni di sorbo, nodosi.

St. 28. Sceman per bollire, fu la risposta che diede un cuoco al padrone che gli domandava come fossero tanto poche le molte merle ch’e’ gli avea date a cuocere. — Campriano. V’è una Storia di Campriano, astuto contadino, di cui, fra le altre frottole, si racconta che aveva una tromba colla quale resuscitava i morti.

St. 29. Ciccioli. Lardinzi, larderelli di maiale. — Picciolo. La quarta parte del quattrino. — Scricciolo. Uccello piccolissimo.

St. 30. Come chi prese. ecc. Vedi c. I, 75.

St. 31. Finito il peso. Il cómpito, la vita; dal lavoro di lana o altro, che si dà a fare, e che pesa quel tanto.

St. 33. Bombole. Vedi c. VIII, 44. — Sarpa. Salpa, se ne va. L’aggiunta della voce fratello è posta per enfasi, e quasi per un giuro. (Minucci.)

St. 34. Ustolare. Si dice propriamente de’ cani che mangian quasi le vivande cogli occhi. È noto come Tantalo fu condannato anch’egli a ustolar sempre in inferno.

St. 35. Labarda. Intende il Ferraiuolo o cappa. Vedi c. IX, 48. — St. 35. Stocchefisce. Pesce salato. Vuol dire che costui era in-.