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26 malmantile racquistato

74.
Credete a me: ciascun si stia nascosto
In queste macchie, in questi boschi intorno:
Ed io da voi frattanto mi discosto,
Nè questa notte farò più ritorno.
Rivedrenci colà doman sul posto;
Perchè, vicino al tramontar del giorno,
Vi farò cenno; or voi ponete mente,
E poi venite via allegramente.
75.
Parte il Cornacchia, e corre presto presto
Da certi suoi amici contadini,
Da’ quali le lor bestie piglia in presto,
E carica più some di buon vini:
E di soppiatto, come fante lesto,
Cavò di tasca certi cartoccini
Pieni d’alloppio: e dentro al vin gli pone,
Quello impepando1 senza discrizione.
76.
Così carreggia: e giunto a Malmantile,
All’aprir della porta la mattina,
Scarica in piazza il vino: ed un barile
A regalar ne manda alla regina.
Poi vende il resto a prezzo tanto vile,
Che ognun ne compra: e infin chi n’ha in cantina,
Per rivenderlo altrui il fiasco attacca2:
Si cala al buon mercato, a quella macca3.

  1. St.75. Impepando. Per catacresi, spargendo di quella polvere d’oppio. (Nota transclusa da pagina 90)
  2. St.76. Il fiasco attacca sopra la porta di casa per indicare che quivi si vende il vino a fiaschi. Questo si fa tuttora in Firenze. (Nota transclusa da pagina 90)
  3. Macca. Abbondanza. (Nota transclusa da pagina 90)