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primo cantare 25

71.
Andò la carta: e quei ch’ebbe l’intesa,
Come quel che invitato era al suo giuoco,
Andonne e guidò seco a quell’impresa
Cent’uomin, colle lor bocche di fuoco.
Quivi il Cornacchia e quella buona spesa1
Di Bertinella giunsero fra poco,
Anch’eglino con grossa e folta schiera
D’una gente da bosco e da riviera.
72.
Dopochè insieme tutti fur costoro,
Si fece de’ più degni una semblea,
Del come, discorrendo fra di loro,
Sorprendere il castello si dovea;
Onde il Cornacchia, in mezzo al concistoro
Rizzato in piè, con gran prosopopea,
Ed una toccatina di cappello,
In tal modo cavò fuora il limbello2:
73.
Io so che a un ignorante, a un idiota
L’esser il primo a favellar non tocca;
Ma perdonate a questa zucca vota,
Signori, s’io vi rompo l’uova in bocca.
Scricchiola sempre la più trista ruota;
Così la lingua mia più rozza e sciocca
V’infastidisce, è ver, ma v’assicura
Che Malmantile è nostro a dirittura.

  1. St.71. Quella buona spesa. Quella buona lana. (Nota transclusa da pagina 90)
  2. St.72. Limbello e limbelluccio. Pezzo o ritaglio di pelle. Qui lingua. Cavare il limbello per lo più significa parlare o scriver contro qualcuno. (Nota transclusa da pagina 90)