Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/67

Da Wikisource.

primo cantare 23

65.
Il re di questo regno, giunto a morte,
La mia cugina qui, che fu sua Donna
(Non avendo figliuoli, o altri in Corte
Propinqui più), lasciò donna e madonna;
Ma come volle la sua trista sorte,
Un certo diavol d’una Mona Cionna1,
Figliuola d’un guidone2 ignudo e scalzo,
Ne venne presto a farle dar lo sbalzo.
66.
Gobba e zoppa è costei, orba e mancina,
Ha il gozzo, e da due sfregi il viso guasto:
Scorse in Firenze ognor la cavallina3
Ne’ lupanari, con gran pompa e fasto:
E perchè ossequi avea sera e mattina,
E il titol di Signora a tutto pasto,
Fatta arrogante, alfine alzò il pensiero
A voler questi onori da dovero.
67.
Così la mira ad alto avendo messa,
A’ suoi frustamattoni4 un dì ricorsa,
Bramar dice una grazia, e che in essa
Non si tratta di scorporo di borsa,
Ma perchè aspira a farsi Principessa,
Desidera da loro esser soccorsa,
Col loro aiuto, volendo, e consiglio
Provar, se a Malmantil può dar di piglio.

  1. St. 65. Mona Cionna. Titolo che si dava a donna dappoco, ma impacciosa e mestatrice, Questa è Bertinella. (Nota transclusa da pagina 89)
  2. Guidone. Uomo vile e tristo. (Nota transclusa da pagina 89)
  3. St. 66. Scorrer la cavallina vale pigliarsi tutti i suoi gusti sfrenatamente; ma qui l’aggiunto ne’ lupanari gli dà un senso più particolare. (Nota transclusa da pagina 89)
  4. St. 67. Frustamattoni. Consumatori di mattoni, cioè tali che bezzican sempre ad una casa o bottega, senza spendervi mai un soldo. (Nota transclusa da pagina 89)