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52 malmantile racquistato

8.
Come, replicò quei, se e’ si cicala
Che tu daresti via fin la gonnella;
Vedendomi spedato e per la mala1,
Potrai avere il granchio alla scarsella?
Poichè tu gratti2 il corpo alla cicala,
Disse il duca, io levai questa cannella3,
Per quel ch’io ti dirò; perchè se già
Donai, non era tutta carità.
9.
E’ non batteva la mia fine altrove,
Che ad aver, prima ch’io serrassi gli occhi,
In ricompensa un dì, piacendo a Giove,
Della mia donna quattro o sei marmocchi;
Ma finalmente, dopo mille prove
Di dar il lustro a’ marmi co’ ginocchi,
Tenendo gli occhi in molle e il collo a vite,
E le nocca4 col petto sempre in lite,
10.
Io l’ebbi bianca5 a femmine ed a maschi;
Ond’io, sbraciar6 volendo a bel diletto,
Mi risolvei levar quel vin da’ fiaschi7,
E non dar più quanto un puntal d’aghetto8;
Perchè po’ poi, diss’io, gli è me’ ch’io caschi
Dalle finestre prima che dal tetto:
E il cavarmi di mano adesso un pelo,
Sarebbe un voler dare un pugno in cielo.

  1. St. 8 Per la mala vita. Ridotto a mal partito. (Nota transclusa da pagina 122)
  2. Tu gratti ecc. Tu m’inciti a discorrere, vuoi farmi cantare. (Nota transclusa da pagina 122)
  3. Levar la cannella. Desistere dal fare una cosa: ed è preso dal levar la cannella alla botte. (Nota transclusa da pagina 122)
  4. St. 9. Le nocca o nocche delle dita. (Nota transclusa da pagina 122)
  5. St. 10. L'ebbi bianca ecc. Nell’estrazione di un premio al lotto, le sole polizze premiate sono scritte, le altre bianche. Onde averla bianca a una cosa vale non ottenerla. (Nota transclusa da pagina 122)
  6. Sbraciar. Scialacquarsi la mia roba. (Nota transclusa da pagina 122)
  7. Levare il vin dai fiaschi, vale finir che che sia, finirla. (Nota transclusa da pagina 122)
  8. Aghetto. cordoncino con puntale di metallo. (Nota transclusa da pagina 122)