Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/101

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tu, non sai che la povera
piccola casa accoglie
cader di nuove foglie,
fiorir di rose nuove

e che più nulla, più
nulla! del tuo rimane
se, triste come un cane
randagio, vaghi tu

imaginando i nidi
più folti e più canori,
tanto, che ora ne muori
di dolcezza e sorridi.

Ma l’ombra non lo vede
quel tuo sorriso: vela
piccola che s’inciela,
sembra, nella sua fede,

e non è che una cosa
trepida, tutta sola,
che, per te, forse, vola,
ma per gli altri non osa,

ma per gli altri non pare
che una vela, una vela
piccola che s’inciela
a l’estremo del mare.