Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/49

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IV.


Una fascia di sole, ancòra; una
striscia, un filo sottile, una chiarezza
indefinita, un’ultima allegrezza
di luce, poi l’ombra, bruna, più bruna,

più nera. Ho nel cuore una tristezza
intensa, immensa come mai nessuna
tristezza; oh non potrebbe ora la luna
scendere un poco da la dolce altezza?

Distinguo appena la Madonna, ha immoti
gli occhi lucidi come lame, come
le sette spade che le stanno in cuore;

intorno, un po’ d’argento luce: i voti
de gli umili, de i buoni senza nome
ch’ebbero ancora fede nel dolore.