Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/50

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IL CUORE E LA PIOGGIA



O mia piccola dolce casa, vergine rossa
c’hai vergogna e ti celi in un manto di foglie
qua e là strappato, ancora nell’occhio si raccoglie
un pianto triste e il cuore prova una fredda scossa

s’avvenga che ripensi le tue diserte soglie
il tuo muto giardino, la terra non rimossa
da tempo grande, come la terra d’una fossa,
la fossa ch’ogni mia dolce speranza accoglie.

Piccola casa rossa che il molle abbraccio tenta
del fiorito viale con mille incantamenti,
nell’ora triste in cui mi parve uscir di vita,

non io rossa ti vidi, ma come se una lenta
lagrima assai t’avesse corse le guancie ardenti,
mi sembrasti d’immenso dolore impallidita.