Pagina:Lorenzo Mascheroni - Poesie edite ed inedite, Pavia, 1823.djvu/56

Da Wikisource.
40

     Adombra Giove i suoi seguaci, e segna
     Oltre Pirene, e Calpe al vigil sguardo
     Il confin d’orïente: in altra parte
     Virtù bevendo di scoprir nel bujo
     290Flutto a l’errante marinar la stella,
     Da l’amato macigno il ferro pende.
     Qui declinando per accesa canna
     O tocca da l’elettrica favilla
     Vedrai l’acqua sparir, nascer da quella
     295Gemina prole di mirabil aure:
     L’onda dar fiamma, la fiamma dar onda.

Benchè, qualor ti piaccia in nuovi aspetti
     Veder per arte trasformarsi i corpi,
     O sia che in essi ripercosso, e spinto
     300Per calli angusti, o da l’accesa chioma
     Tratto del sol per lucido cristallo
     Gli elementi distempri ardor di fiamma;
     O sia ch’umide vie tenti, e mordendo
     Con salino licor masse petrose
     305Squagli, e divelte le nascoste terre
     D’avidi umori vicendevol preda.
     Le doni, e quanto in sen la terra chiude