Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu/106

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100 ii - comento sopra alcuni de’ suoi sonetti

genera sospiro per le ragioni dette nel sonetto preallegato, e mostra piú veemenzia d’amore il sospirare che il guardare. Seguitano il sospiro le parole, tanto piú efficaci, quanto piú si riducono alla certezza della cosa. Conciosiaché gli sguardi e sospiri potrebbono essere per altra cagione che non paiono, ma le parole mostrano piú chiara la veritá e sono spinte da maggior forza d’amore. E cosí fa la natura di grado in grado gli effetti suoi.

     Quando la bella imagine Amor pose
drento al mio cor per sua grazia e virtute,
se per altri desir v’eran venute,
spense e scacciò da lui tutt’altre cose.
     Lasso! or se con le luci lacrimose
invan cerco le luci che ho perdute,
dalli occhi al pensier fuggo, e mia salute
a lui domando, a cui giá mai s’ascose.
     Il mio pensiero allor benignamente
sola in mezzo del cor la donna mia
mi mostra, e intorno tutti i miei desiri.
     Allor di novel foco arder si sente
il tristo cor, che giá cener saria,
se non fussi la forza de’ sospiri.

Avendo nel precedente sonetto mostro quanto sieno eccellenti gli occhi tra gli altri sensi, e quanta degnitá ha dato loro Amore, volendo che sieno la porta onde egli entri e facendogli spesso ministri suoi e nunzi de’ pensieri del cuore, bisogna confessare che grandissima dolcezza traggono gli amanti degli occhi. E, se questo è vero, a contrario è quasi insopportabile tormento in chi ama la privazione d’essi, anzi sarebbe al tutto insopportabile, se Amore non vi avessi posto un solo rimedio, di sovvenire in questo caso il cuore mediante i pensieri; il quale rimedio però non è fatto altrimenti che l’altre amorose sovvenzioni, le quali sono piú presto fomento e legno all’amoroso fuoco che refrigerio al cuore. Questa sentenzia mostra il sonetto presente, nel quale in principio si denota l’amorosa providenzia, perché, essendo antiveduta da Amore, come le altre pene degli amanti,