Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu/183

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iii - rime 177

durerá la tua forza e ’l tuo valore:
ma, se la viva luce
si spegne in terra, spegnerassi Amore.105
     Non dar, Amore, in podestá d’altrui
quel ch’è tuo sol, quel ch’è l’onor tuo vero:
deh, mostra contr’a morte la tua forza!
Amor, soccorri al mal d’ambo noi dui,
soccorri alla ruina del tuo impero;110
a questa volta i duri fati sforza,
sí che l’alma gentil e la sua scorza,
la qual degno ti fa lieto e giocondo,
si mantenga nel mondo,
a me la vita che da lei dipende.115
Per te chiar si comprende
che omai la mia costanzia è ferma e intera.
Non far oramai meco, Amor, piú pruove,
ché la mia fede è vera:
riserba le tue forze e ingegni altrove.120
     Va’, canzona; Amor priega
che piú non tardi il soccorso a se stesso,
perché veggo il suo imperio in gran periglio;
ed è il suo mal sí presso,
che poco stato non varre’ consiglio.125


Lorenzo il Magnifico, Opere - i. 12