Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu/188

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182 iii - rime

5

     S’io fussi stato, sí com’or son, certo
quanto si spende invan ogni fatica
seguendo Amore, e quant’è perso il tempo,
forse alla impresa pria mi sarei stanco;
ma io ho i lacci e le catene a sdegno
or, quando a sciôrmi l’opere son vane.

6

     Le nostre passion quanto sien vane,
quanto il pianto e ’l dolore è fermo e certo,
e quanto è invano ogni mortale sdegno,
quanto è perduta ogni umana fatica,
mostra quel che a fuggir mai non è stanco,
che ogni cosa ne porta e fura, il tempo.

7

     Passa via il tempo, e le mie opre vane
conoscer fammi, e ch’io son chiaro e certo
di mia fatica e me medesmo ho a sdegno.