Vai al contenuto

Pagina:Luigi Barzini. Sotto la tenda.djvu/62

Da Wikisource.

− 60 −

" Giardino di piacere „ sorgerebbe sui luoghi del favoloso Giardino delle Esperidi, delle brune figlie di Atlante. Il drago che custodiva il suo accesso potrebbe essere un simbolo del sinuoso Lukkus; la foce del fiume infatti si chiama in arabo fum, nome che significa bocca del mostro. E i famosi frutti del mitologico giardino, frutti dalla scorza d’oro rilucente e dalla polpa dolcissima e fragrante, potrebbero benissimo essere stati gli aranci. L’umile arancio deve aver ben colpito l’immaginazione dei primi navigatori, con l’eleganza delle sue piante, la stranezza del suo colore, il profumo dei suoi fiori. E Atlante? Vi sono presso Azila, a M’zora, dei meravigliosi avanzi d’opere megalitiche, degli enormi macigni eretti, perenni monumenti lasciati da un popolo di ciclopi. Chi sa che la presenza in questi luoghi d’uomini giganteschi, che maneggiavano con tanta facilità delle pietre immani, non abbia originato la leggenda di Atlante che sollevava il mondo sulle sue spalle? Con un po’ di buona volontà si può spiegare tutto ciò che si vuole....

Ma è meglio non abusarne. E lasciamo in pace le Esperidi, il loro padre, e il. giardino dai frutti d’oro. Tanto più che El-Araish, da vicino, non è quel luogo di delizie che il nome promette. Come in tutte le città che le guerre e i pericoli hanno costretto dentro a mura fortificate, le case si sono affollate, accavalcate, sovrapposte fino all’inverosimile, la sciando fra loro vicoli tenebrosi; e gli abitanti si sono am massati nelle case. Con l’abitudine tutta orientale di confidare la nettezza delle vie ai cani ed agli scarabei stercorari, il "giardino di piacere„ tramanda emanazioni detestabili; un coro completo di cattivi odori con i suoi acuti ed i suoi bassi.


Vista dalla riva opposta del fiume — Laraishe è alla sinistra del Lukkus — la città ha un aspetto quasi imponente. Scende dalla cima d’una collina fino all’acqua come una v langa di case bianche. La loro forma a dado, la deficienza di finestre sulle pareti quadrate e liscie, le numerose cupolette gonfie basse, dànno agli edifici una non so quale severità, quella maestà da mausoleo che hanno quassi tutte le città