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Gaspara Stampa. 41


Ella era una vera maniaca dell’amore; lui, più freddo, più volubile, avvezzo a facili trionfi, potè compiacersi sul principio di una passione così straordinaria, che dovette lusingare la sua vanità; di quelle lodi esagerate, che Gaspara andava facendo di tutte le doti vere e imaginate di lui, e specialmente della sua bellezza, (perchè su questo punto gli uomini — almeno i giovani! — non la cedono affatto alle donne,) ma infine era sempre la stessa cosa; e finì con stancarlo. Assai presto egli non si curò più di nasconderle la sua crescente freddezza; ed ella fece come tutti gli amanti sinceri: pregò, pianse, tentò di commuoverlo; senza punto accorgersi che faceva peggio.

Come rimovere quel saldo ghiaccio, che copre il cuore del crudele amante? L’Amore non sa darle altro consiglio che questo:

Ti bisogna aspettar tempo o fortuna,
che ti guidino a questo; ed altra via
non ti posso mostrar, se non quest’una.

Così mi dice, e poi si vola via;
ed io mi resto al sole ed alla luna,
piangendo sempre la sventura mia.

Se vecchia e artifiziosa è ormai la figurazione d’Amore, è certo che pur qui la sincerità del sentimento la rinnova e la rafforza. Gli ultimi due versi di questo sonetto sono meravigliosi, e densi di commozione.

Non sempre i versi le riescono belli. Fre-