Pagina:Maffei, Scipione – Opere drammatiche e poesie varie, 1928 – BEIC 1866557.djvu/257

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{{poem t| Osmino. Ninfa, che mai fec’io? Morasto.+1 Soffrir piú non potrei. Ei.pina. Del tutto io giá t’oblio. Chi non provò nel sen gran gelosia non sa che sia dolor. Morasto. ^ E pur vien di leggér Licori. í in cor ch’ama da ver. Osmino. ( E poi si fa talor Ei.pina. } disdegno, odio, furor. (Ballo di marinari ch’escono dalle navi.)