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40 | la merope |
SCENA V
Polifonte, Merope ed Egisto.
o re, mira qual trattatisi in tua corte
color che assolvi tu; qui strettamente
legato m’hanno a trucidarmi accinti
per quella colpa che non è piú colpa,
poiché l’approvi tu che regni e grazia
poiché appo te seppe acquistare e lode.
Merope. Egli l’approva e loda? E mostrò prima
d’infuriarne tanto. Ah fui delusa!
Polifonte. Colui si sciolga.
Egisto. O giusto re, la vita
dolce mi ha spender per te ad ogn’ora;
si gran periglio a’ giorni miei non corsi.
Ma se vivo mi vuoi, tuo regio manto
dal furor di costei mi faccia schermo.
Polifonte. Vanne e nulla temer; mortal delitto
d’or innanzi sará recarti offesa.
Premio attendi e non pena, hai fatto un colpo
che fra gli eroi t’inalza, e ’l tuo misfatto
le imprese altrui piú celebrate avanza.
Merope. Che dubitar? Misera, ed io da un nulla
trattener mi lasciai.
Egisto. Or de l’avversa
sorte ringrazio i colpi, se il mio petto
io sol per essi assicurar dovea
de la grazia real col forte usbergo.