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150 Le piccole gioie della vecchiezza

Egli possiede col diritto più sacro, quello dell’occupazione legittima.

Egli pronunzia entro di sè le parole del romanzo antico, ripetute in Roma da un gran re moderno: hic sumus et hic manebimus optime.

Dal teatro, dalla sala, dalla chiesa portate il vecchio nel gran circo del mondo e anche là vedrete ripetersi su più vasta scala la stessa scena; perchè anche là nella scala della gerarchia avete pochi seduti e molti in piedi, e le sedie son di tante e più categorie che nel teatro, nella sala e nella chiesa.

E anche là il vecchio rimane seduto beatamente e senza rimorsi, mormorando sempre:

Hic manebimus optime!

Un’altra gioia del vecchio è quella di raccontare le vicende della sua vita.

Egli è quasi sempre un felice e facondo narratore, e quand’anche la natura non gli avesse concesso il dono dell’eloquenza,