Pagina:Marinetti - Re Baldoria.djvu/101

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atto secondo 89


Io canto come so meglio, e, a quanto sembra, sì bene, che la bella si mette a danzare! Le stelle, sedotte dalla mia voce, cadenzano il loro incedere luminoso col ritmo stesso degli aerei passi della mia Bella. I fiumi maculati d’ombra e di luce, come grandi levrieri, strisciano flessuosamente intorno al Maniero e si stendono davanti alla soglia di esso!... Finalmente! Finalmente! Ella mi si abbandona fra le braccia!

Riprendendo fiato, io osservo le suture strane del mio corpo, e specialmente il mio ventre semiaperto. Mi vedo simile a un salvadanaio, e rido, rido sgangheratamente!... La mia gran risata sparpaglia tutte le stelle e solleva in turbini la polvere della Via Lattea!

Tutti gli Affamati si sono addormentati e russano, in alterna cadenza, come il Re ed i Vassalii. L’Idiota li guarda, poi battendosi la fronte, come colpito da un’idea utile, riprende:

O miei cari Citrulli, svegliatevi! svegliatevi!... Io vi divertirò, recitandovi, da solo, il dialogo del Poeta e della Donna Ideale... Lo posso, perchè sono ventriloquo... Il mio ventre è pieno di voci come i castelli abbandonati!

Tutti si svegliano, tranne il Re ed i vassalli, che russano sempre più forte. Mentre parla, l’Idiota si leva il giubbetto e lo adatta intorno al troncone di spada, in modo da formare una specie di grossolana pupattola.

Immaginate, miei cari Citrulli, che questa sia la Donna Ideale... (Con voce femminile, da ventriloquo) «Oh! amor mio!.. Io ricomposi il tuo corpo smembrato, coi miei baci... Ti restituii persino la testa... e tu ti burli di me?...»