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Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/19

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Bagamoio

Non l’ho creduto. Credo soltanto in te. Ma tutti erano persuasi che l’ora era venuta per ingannarti, vincerti, derubarti.

Kabango

Sono tutti cranii senza luce. Non compresero né me, né Mabima. Amo Mabima, ma non ho mai perduto il dominio di me stesso. Certo, ho molto tardato a convincermi di essere tradito. Come potevo mai pensare che la mia volontà d’imporre il Sinrun raccogliesse tanti odi? Fingevano di amare le mie idee, mentre sognavano di distruggerle. Io ho insegnato ai popoli africani la lavorazione del ferro, l’uso della bussola, del sestante, del barometro, del solfato di chinino, del laudano, della canfora. Essi mi devono, Bagamoio, una gratitudine eterna.

Bagamoio

Ma tu hai osato strappare dal collo dei bambini il magico pezzo di cordone ombelicale con cui le madri li proteggono dalle malattie! Ho veduto fra i tuoi nemici il feticciere Goko! Ti odia. E’ audacissimo. Goko agitava un feticcio sulla testa mentre lo bersagliavo sulla duna.

Kabango

Goko è un impostore e tu sei l’unico negro che non ha mai mentito.

Bagamoio

mostrando il suo braccio muscoloso:

Non ho bisogno di mentire.

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