Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/234

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disco alla Compagnia. (Un lungo silenzio) Anzi obbedisco a Sua Maestà il Re e a Sua Eccellenza il Presidente del Consiglio. Non posso esaudire le vostre preghiere. I miei ossequi. (Wull, Dorville e la signora De Vita escono alzando la tenda e urtandosi con Canepa che entra in fretta) Uff! Uff! Uff!...

Canepa

Signor comandante, la terza classe chiacchiera un po’ troppo. Tutti discutono prò e contro Sua Altezza Simonetta

Vocio confuso.

Palumbo

Sento! Sento!... Finiranno per farmi perdere la calma. Andate giù, Canapa; e dite loro energicamente che non posso permettere queste dispute ad alta voce.

Canepa alza la portiera di cuoio ed esce inchinandosi dinanzi a Sua Altezza che entra seguita da Gilberti.

Palumbo

Buongiorno, Altezza, la prego di accomodarsi. Ho saputo che oggi il caldo è torrido nella sua cabina. Qui si sta meglio, non le pare?

S. A. Simonetta

Io non mi sono affatto lamentata, signor comandante. Se lei mi ha fatto chiamare perché io non soffra più il caldo, le domando il permesso di rientrare subito nella mia cabina.

Palumbo

No! No! Io la prego di fermarsi qui. Lei può venire qui quando vuole. E’ un grande piacere conversare con lei.


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