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Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/285

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stringere sul cuore da vero Musoduro le forze invisibili che popolano la sua solitudine sconfinata. Sono stanco di Bassabulà. Questa città è un vortice di europeismi frenetici. Rissa di intermediari che si contendono le ultime verginità della Africa. Bassabulà è un arruffo di tentacoli europei. Occorre tagliare i tentacoli non italiani. Vi riuscirò? (Lungo silenzio) La luce è spenta. (Rumore di battente di porta nel giardino) Chi sarà?

Perlina

Sarà Floflò. E’ scesa giù a passeggiare in giardino.

Musoduro

Certo ti stupisci di vedermi sempre più indifferente a ciò che fa e dice Floflò. Dopo la febbre che la tenne inchiodata a letto per tanto tempo nella sua ultima malattia il mio attaccamento a Floflò è singolarmente diminuito. La mia coscienza non sa più giudicarla né rimproverarla. Mi allontano da lei insensibilmente e spesso la dimentico.

Perlina

Avevo tutto intuito. Sono convinta di questa tua indifferenza. Ti dichiaro perciò con molta calma che i lunghi colloqui di Floflò con Mahmud sono assolutamente inconcludenti. Te ne potrei dare la prova.

Musoduro

Non preoccuparti di ciò. Non ho dato mai importanza al suo modo di parlare nelle orecchie delle persone. Qualche tempo fa, appena giunti in questa casa, ero meno padrone dei miei nervi. Per un resto di gelosia e per mania di verità ti confesso che l’ho spiata. Il buon dottor d’Orcourt mi ha fatto il piacere di dichiarare a Floflò che ero afflitto d’una certa sonnolenza morbosa chiamata da lui non so più come.

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