Pagina:Marinetti - Teatro.djvu/79

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Kabango

Stringi bene sul petto le pelli del Sinrun.

Bagamoio

Le ho già legate sulle mie costole. Sono quasi incastrate dentro. Dovrò poi lacerarmi la carne per consegnarle a tuo fratello. Vuoi che salvi anche Mabima?

Mabima

No, no, non voglio lasciarti, Kabango!

Bagamoio

Ascolta, Kabango... Posso, se vuoi, condurla con me. Se la fortuna sorride a me, sorriderà anche a lei. La nasconderò in un burrone dell’Uadi, e tornerò di notte a riprenderla.

Mabima

No! No! No! Kabango!

Bagamoio

I tamburi si avvicinano!

6 Ululatori e 6 Sibilatori.

Vedi!... Lassù, sulla cresta di quella duna, dove il sole sta per scomparire, c’è un formicolio di forme nere e vermiglie, che bolle come un mosto. Battono, battono sul loro infernale tamburo! Che vili! Vorrebbero adunare le tribù. Non si sentono sufficientemente numerosi. Certo, i muezzin predicano contro di te dall’alto dei minareti!

Kabango

assorto:

Questo rullo, è il rullo del Sole, tamburo infernale, eterno eccitatore e massacratore dei sogni sovrumani!

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