Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. I, 1975 – BEIC 1869702.djvu/394

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63.Qui tacque il gran Corrier che porta alato
in man lo scettro e di due serpi attorto,
perché mentre Ch’Adone innamorato
per l’ameno giardin mena a diporto,
venir non lunge per l’erboso prato
d’uomini e donne un bel drappello ha scorto,
e due Ninfe di vista assai gioliva
come capi guidar la comitiva.

64.Mostra ignudo il bel seno una di queste,
e tremanti di latte ha le mammelle,
verdeggiante ghirlanda, azurra veste,
ed ali, onde talor vola a le stelle.
Trombe, cetre, sampogne un stuol celeste
di fanciulli le porta, e di donzelle.
Ne la destra sostien scettro d’alloro,
stringe con l’altra man volume d’oro.

65.Di costei la compagna ha di fioretti
amorosi e leggiadri i crini aspersi,
varia la gonna, in cui di vari aspetti
e chiavi e note ha figurate, e versi.
Dietro le tranno ancor ninfe e valletti
misure, e pesi, ed organi diversi,
musici libri, e con ballorie e canti
di vermiglio Lieo vasi spumanti.

66.Soggiunse allor Mercurio: — Ecco di due
Suore d’un parto inclita coppia e degna,
degna non dico de l’orecchie tue,
ma del gran Re che su le stelle regna.
La prima ha del divin ne l’opre sue,
l’altra di secondarla anco s’ingegna,
e con stupore e con diletto immenso
l una attrae l’intelletto, e l’altra il senso.