Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/170

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47.Gente comparsa a l’improviso espugna
con terribile assedio il nostro muro.
Non lunge (udite) si combatte e pugna,
e si fa la battaglia a cielo oscuro.
Tuttavia cresce la dubbiosa pugna,
né per voi questo loco è ben securo.
Giá fuor con gli altri tutti è Malagorre
de la vita a difesa, e de la torre. —

48.Se ben solea Furcillo esser mendace,
ciò che narrava allor, tutt’era vero.
N’era Orgonte l’autor, d’Adon seguace,
ch’avea di lui tracciato ogni sentiero.
Ch’ei fusse in preda a lo squadron rapace
non so come sapesse il caso intero.
Di quanto ei fatto avea né piú né meno
da che partissi, era informato a pieno.

49.Di lá passando, ove il medesmo die
vestiti avea ’l fanciul drappi donneschi,
intese il tutto, e da sagaci spie
gli giungean d’ora in ora avisi freschi.
Qual cacciator che per diverse vie
cerca com’augel vago al ramo inveschi,
tenendo sempre insoliti camini,
pervenne a la magion degli assassini.

50.Non era il ponticel levato in alto,
onde con sua brigata entrar vi volle,
ma da’ ladroni opposti al fiero assalto
fu per forza respinto a mezo il colle.
Incominciò di sanguinoso smalto
l’erba a farsi vermiglia, e ’l terren molle;
e i foschi orrori a l’orrido scompiglio
(come il servo dicea) crescean periglio.