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Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/293

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115.o se le brevi e figurate carte
volger ti piace, o che trattar le voglia
fin che quattro diverse insieme sparte,
sí che rompa l’invito, alcun ne toglia,
o lá dove prevai la sorte a l’arte
far che l’un dopo ’l trenta il gioco scioglia,
o trionfar con quella che si lassa
ne la confusa ed agitata massa:

116.o se di trentasei brami in sei volte
dodici tòme, ed altrettante darne,
e l’ultime lasciando in monte accolte,
otto l’un, quattro l’altro indi scambiarne,
e di quelle che ’n man ciascuno ha tolte
scoprir il punto, e ’l numero contarne,
o riversar la sorte del compagno
facendo de la perdita guadagno:

117.di qual piú ti talenta insomma puoi
essercizio ozioso aver piacere.
Ma però che ’n ciascun, qualunque vuoi,
hanno il caso e la fraude assai potere,
e perché mostri ne’ sembianti tuoi
nobile ingegno e generoso avere,
un proporronne, in cui non abbia alcuna
possanza inganno, o signoria Fortuna.

118.In tal guisa però pria si patteggi,
che ’l vinto al vincitore un premio dia,
onde se vincerai con queste leggi,
pieno arbitrio di me dato ti fia.
Ma s’egli avien che tu non mi pareggi,
sí che venga la palma ad esser mia,
com’esser tua perdendo uopo mi fora,
voglio de le tue voglie esser Signora. —