Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/612

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375.Reca de l’abondanza il fertil corno
un’altra parte, di fin or costrutto,
c’ha di biade mature il grembo adorno,
e di semi fecondi è colmo tutto.
Squadra gli va di contadini intorno
con armi proprie a coltivar quel frutto:
vomeri, e zappe, e falci, e cribri, e pale
con quanto de la messe a l’opra vale.

376.Accompagnan di Cerere gli adusti
dal Sol ardente e rustici cultori
i custodi de’ prati e degli arbusti,
Pornona con Vertun, Zefir con Glori;
ed han canestri d’auree poma onusti,
e versan pieni cálati di fiori;
ed a queste ed a quelli il crin circonda
di Ciparisso la funerea fronda.

377.Trae poscia del licor che brilla e fuma
la gente sua lo Dio giocondo e fresco.
Giovani scelti di novella piuma
portano avante la credenza e ’l desco.
Ciascuno ha in man d’un bel rubin che spuma
vasel d’oro distinto, e d’arabesco;
e per tutto il camino a quando a quando
vanno a prova bevendo, e propinando.

378.Di verde mitra adorno, havvi Filisco,
Sacerdote di Libero e Poeta,
con tutto quello stuol che ’l secol prisco
apellò Mimallonide e Maceta.
Oual di smilace il crin, qual di lentisco
cerchia, deposta ogni sembianza lieta;
e van tutti vibrando orribilmente
chi coltello, chi tirso, e chi serpente.