Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/62

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207.Or amiamo, e speriamo. Amor vien raro
senza speranza; io chiederò mercede.
Credi che deggia Amor d’amor avaro
a tant’amor mostrarsi, a tanta fede?
10 credo no, io credo si, l’amaro
nel cor pugna col dolce: il cor che crede?
Spera ben, teme mal. Misero core,
fra quanti rei pensier t’aggira Amore! —

208.Mentr’ella in guisa tal s’affligge e piagne,
e d’indugio soverchio accusa il giorno,
vaghe d’investigar perché si lagne,
le son due Donne a l’improviso intorno.
Use son queste pur come compagne
seco in camera sempre a far soggiorno:
fidate ancelle, e consigliere amiche,
care ministre, e secretane antiche.

209.Sofrosina è la prima. In grave aspetto
ritien costei maturitá senile,
carca d’anni e di senno, e chiude al petto
d’onorati pensier schiera gentile:
sprezzatrice del gioco e del diletto,
sdegnatrice d’ogni opra indegna e vile,
senz’alcun fregio semplice e modesta,
bianca il cria, bianca il vel, bianca la vesta.

210.L’altra Idonia s’appella, agli atti, agli anni
tutta diversa, agli abiti, ai sembianti,
de le cure nemica e degli affanni,
sol degli amori amica, e degli amanti.
Di piú colori ha variati i panni,
lieta fronte, auree chiome, occhi festanti.
Porta ognor senza legge e senza freno
il riso in bocca, e la lascivia in seno.